Frequentemente, alcune voci, spesso con un retrogusto reazionario, denigrano l'antifascismo come una scusa obsoleta, un residuo di un tempo in cui il fascismo era una realtà tangibile. Per altri, l'antifascismo è solo un jolly retorico usato quando mancano idee politiche solide o argomentazioni efficaci contro le politiche propagandistiche che i sovranisti di centro-destra avanzano, alimentando violenza e discriminazione con una strategia di "dividi et impera".
Tuttavia, la questione è seria. Questa nazione poggia le sue fondamenta su una Costituzione esplicitamente antifascista; ogni articolo è una negazione del fascismo, di quella visione violenta, razzista e squadrista che mira a organizzare la società in strutture paramilitari, imponendo una gerarchia rigida.
L'attuale crisi dei riferimenti tradizionali – religione, famiglia, Stato – e tre generazioni distaccate dal ventennio fascista, con molti nostalgici che dipingono il fascismo in una luce meno negativa e denigrano i Partigiani, alimentano una visione autoritaria che promette di riordinare il caos sociale, attirando chi si sente insicuro. È un paradosso, perché tentare di imporre ordine in questo modo genera solo più caos.
Oggi abbiamo bisogno di nuove visioni, non di ideologie obsolete che cercano di confinare la società in schemi superati. Cerchiamo di rispondere alla domanda: cosa significa oggi essere antifascisti?
Essere antifascisti oggi implica adottare una serie di posizioni e azioni che vanno ben oltre la semplice opposizione ai movimenti e ai regimi fascisti storici. Significa impegnarsi attivamente nella lotta contro ideologie e pratiche autoritarie, xenofobe, razziste, sessiste e oppressive che possono manifestarsi in vari modi nella società moderna. Questi sono alcuni aspetti chiave dell'antifascismo oggi:
- Difesa dei diritti umani: Significa proteggere i diritti e le libertà fondamentali di ogni individuo, indipendentemente dalla loro etnia, religione, sesso, orientamento sessuale o background culturale.
- Opposizione al nazionalismo esclusivo: Combattere contro politiche e atteggiamenti che promuovono un nazionalismo aggressivo, il chauvinismo di stato o la supremazia di un gruppo su altri.
- Promozione dell'inclusività e della diversità: Essenziale è promuovere società inclusive, celebrare la diversità e contrastare ogni forma di discriminazione.
- Educazione e sensibilizzazione: Fondamentale è educare le persone sulla storia del fascismo e sui pericoli delle ideologie totalitarie, attraverso il lavoro nelle scuole, nelle comunità e sui media.
- Attivismo e mobilitazione: Partecipare o organizzare proteste, campagne e altre forme di attivismo per contrastare gruppi, politiche e leggi considerate fasciste o autoritarie.
- Solidarietà globale: Estendere l'antifascismo oltre i confini nazionali, promuovendo solidarietà globale contro forme di governo e oppressione autoritarie.
- Critica delle strutture di potere: Implicare una critica delle strutture di potere esistenti che possono perpetuare disuguaglianze e ingiustizie, sia economiche che politiche.
- Impegno ecologista: Riconoscere l'interconnessione tra giustizia sociale e ambientale, lottando per politiche che proteggano l'ambiente e promuovano la sostenibilità.
- Impegno alla nonviolenza: Essere antifascisti oggi significa anche adottare un approccio nonviolento nel contrasto alle ideologie oppressive. Questa scelta è motivata dalla convinzione che la violenza genera ulteriore violenza e rafforza le strutture autoritarie anziché abbatterle. La nonviolenza non è solo un rifiuto dell'aggressione fisica, ma un impegno attivo per promuovere il dialogo, l'educazione e la comprensione tra diverse comunità. Attraverso tecniche di resistenza pacifica e costruzione di alleanze trasversali, gli antifascisti cercano di smantellare le ideologie di odio e discriminazione, sostenendo una società più giusta e inclusiva.
Inoltre, significa aspirare a un nuovo umanesimo ecologista, nonviolento. Buona liberazione, buon 25 Aprile!