Parlare di etica e politica nel contesto italiano può sembrare un esercizio puramente retorico. In molti hanno perso la speranza di vedere fiorire un'autentica etica politica in questa nazione, una condizione desiderata ma elusiva, come dimostrano l'assenteismo e il voto liquido degli elettori, che cercano continuamente ciò che sembra non arrivare mai. Tuttavia, per me, l'etica in politica non è solo un tema rilevante, ma fondamento del mio impegno politico, inteso come contributo al miglioramento della nostra società. Non aspiro a una carriera politica fine a se stessa; sarebbe ipocrita negare il desiderio di essere eletto e di assumere ruoli di governo per influenzare nella direzione che ritengo più positiva, ma il mio scopo è ben più strutturato e punta a ricreare una visione politica che disegni un futuro realizzabile.
Aristotele descriveva l'etica, ovvero la realizzazione del bene per l'individuo, e la politica, l'organizzazione della comunità, come scienze pratiche legate alle azioni concrete degli esseri umani. Secondo lui, il fine ultimo delle nostre azioni è il raggiungimento e la costruzione della felicità, determinata dalla scienza politica poiché gli uomini sono esseri naturalmente sociali. L'uomo è quindi per Aristotele un "animale politico".
Da questa prospettiva aristotelica scaturisce la mia visione della "politica del Buon Vivere", che mira a elevare le aspettative collettive. Nonostante le critiche, credo che il Movimento 5 Stelle abbia tentato un percorso simile, sebbene la sua azione sia stata compromessa da un approccio giustizialista, spesso alimentato da sentimenti di vendetta (Vaffaday), sentimenti che difficilmente hanno portato a costruire qualcosa di positivo. Il mio approccio, invece, si fonda su sentimenti costruttivi e sulla riconciliazione che badate non è il perdono. Nelson Mandela diceva: "Nessuno nasce odiando qualcun altro per il colore della pelle, il suo ambiente sociale o la sua religione. Le persone imparano a odiare, e se possono imparare a odiare possono anche imparare ad amare, perché l'amore, per il cuore umano, è più naturale dell'odio."
La politica del Buon Vivere promuove la riconciliazione e la trasformazione, mettendo da parte la vendetta per concentrarsi sulla costruzione di un futuro migliore. È essenziale adottare una legge sulla responsabilità politica che consenta un intervento rapido dell'elettorato nei confronti degli eletti che non rispettano le promesse elettorali. Inoltre, è fondamentale incentivare una partecipazione sempre più attiva alla vita politica, che può essere realizzata solo affrontando le ingiustizie che affliggono il nostro Paese.
Da educatore socio-pedagogico, sono convinto che si possa educare l'umanità a un'esistenza meno violenta e più etica. La nostra etica politica deve quindi orientarsi verso una liberazione dell'essere umano dalle sue sofferenze mentali e fisiche. La politica del Buon Vivere si fonda su un Nuovo Umanesimo ecologista che pone l'essere umano al centro, intrinsecamente connesso con il suo ambiente, configurandoci come "custodi" del mondo, senza troppa arroganza eh!
In questo contesto politico contemporaneo, la politica sembra progettata per escludere coloro che agiscono con integrità e onestà, prevalendo invece un ambiente saturato da "yes man" allineati agli interessi dei potentati di turno. Tuttavia, questa realtà non deve scoraggiarci né indurci al pessimismo. È imperativo continuare a tracciare un percorso che ci porti lontano dall'egoismo sfrenato e dalle dinamiche politiche che lo alimentano. Le soluzioni che propongo non sono mere utopie, ma strategie concrete e spesso meno costose rispetto alle alternative prevalenti. È tempo di adottare un nuovo approccio alla politica, uno che unisca la determinazione dell'opposizione con la solidità delle proposte: radicali nelle richieste, ma moderati nei modi. A differenza della politica che si faceva solo qualche decennio fa dove si provava a fare incastrare il mondo dentro ad un' ideologia, noi dobbiamo farci guidare da una visione che ha come faro la giustizia ambientale e la giustizia sociale: un Nuovo Umanesimo Ecologista.
È essenziale ricordare che, sebbene ci troviamo in una situazione difficile, l'assalto al Paradiso partendo dall'inferno non è la strategia giusta.
“L'uomo si distrugge con la politica senza princìpi, col piacere senza la coscienza, con la ricchezza senza lavoro, con la conoscenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la fede senza sacrifici.” Mahatma Gandhi
Oggi, l'etica politica ci impone di procedere in una direzione "ostinata e contraria" rispetto a quella predominante a livello globale. Non possiamo permetterci di scoraggiarci, perché da questo dipende il nostro futuro. Se condividi quanto ho scritto seguimi e se ti va di dibatterne, cosa da me molto apprezzata, ti prego di commentare qui sotto.