Scrivo questo articolo per fare un po' di chiarezza su una questione annosa come quella del diritto alla cittadinanza. Da padre di una bambina che crescerà in un'Italia popolata da ragazzi provenienti da varie parti del globo, ritengo opportuno riflettere su cosa sia meglio fare. È difficile accettare che mia figlia possa crescere accanto a bambini che parlano il suo stesso dialetto, che hanno condiviso con lei gli stessi spazi e esperienze, che considerano l'Italia la loro casa, ma che non sono riconosciuti dallo Stato italiano come cittadini italiani. Questa mi sembra una vera e propria ingiustizia da sanare. Personalmente, penso che, se non si vuole approvare lo ius soli, almeno l'introduzione dello ius scholae sia fondamentale per non creare disparità tra i bambini. Esaminiamo le proposte di legge e i principi di ius soli, ius sanguinis, ius scholae e ius culturae per comprendere le loro differenze e applicazioni. Non dovranno esserci bambini di serie A e di serie B. Vediamo insieme cosa comportano le varie definizioni e, ti invito a condividere la tua opinione nei commenti.
1. Ius Soli (Diritto del Suolo)
Definizione: Ius soli è un principio legale per cui la cittadinanza di uno stato viene conferita a chiunque nasca sul suo territorio, indipendentemente dalla nazionalità dei genitori. Applicazione in Italia: In Italia, lo ius soli è limitato a casi eccezionali:
- Figli di genitori ignoti o apolidi.
- Figli di stranieri i cui paesi di origine non permettono la trasmissione della cittadinanza ai figli nati all'estero.
2. Ius Sanguinis (Diritto di Sangue)
Definizione: Contrariamente allo ius soli, lo ius sanguinis assegna la cittadinanza sulla base della discendenza. Applicazione in Italia: La Legge 91 del 1992 regola questo principio. I figli nati in Italia da genitori stranieri non acquisiscono automaticamente la cittadinanza italiana, ma possono richiederla dopo aver vissuto in Italia per almeno dieci anni.
3. Ius Scholae (Diritto Scolastico)
Definizione: Questo principio propone di legare l'ottenimento della cittadinanza al completamento di un ciclo di studi in Italia. Applicazione in Italia: Una proposta di legge del 2018, non ancora approvata, prevederebbe la cittadinanza per i minori stranieri nati in Italia o arrivati prima dei 12 anni, a condizione che abbiano completato almeno cinque anni di scuola.
4. Ius Culturae (Diritto Culturale)
Definizione: Simile allo ius scholae, ma con un focus più ampio sui percorsi educativi. Applicazione in Italia: La proposta di legge ddl. S. 2092, approvata dalla Camera ma non dal Senato, prevedeva la cittadinanza per i minori stranieri che avessero frequentato almeno cinque anni di scuola in Italia, conclusi con successo.
Conclusioni
Le leggi attuali sulla cittadinanza in Italia mostrano lacune significative nell'integrare completamente nella società coloro che, pur essendo nati e cresciuti in Italia, mantengono lo status di stranieri. Riforme come lo ius soli condizionato, lo ius scholae e lo ius culturae potrebbero modernizzare l'approccio italiano verso la cittadinanza, promuovendo una maggiore inclusione sociale ed economica per le nuove generazioni.
La questione rimane aperta e richiede un'azione legislativa urgente per allineare la legislazione italiana con la realtà multiculturale delle sue scuole e garantire pari opportunità a tutti i bambini e giovani che si sentono italiani a tutti gli effetti.