Il sistema di tracciamento dei nuovi positivi con conseguente uscita dall' isolamento o quarantena presenta forti criticità sia metodologiche che di comunicazione dove ai cittadini non risulta chiaro come comportarsi, e questo ancora oggi nel 2022 a due anni dall'inizio pandemia,. Il personale sanitario che lavora su questo fronte è completamente saturo ed oberato così come i pediatri e i medici di famiglia che sono presi d'assalto per la richiesta di informazioni intasando così il loro lavoro.
Da settimane i sindacati di categoria e ora anche l' Ordine dei Medici della Toscana lanciano appelli affinché la Regione Toscana intervenga velocemente su nuove assunzioni nel personale sanitario data l'estrema gravità della situazione..
I dati ci confermano quanto sia importante la copertura vaccinale per far fronte alla pandemia ma allo stesso tempo, data la velocità di contagio di Omicron, abbiamo estrema necessità di potenziare la sanità Toscana ed è assolutamente incomprensibile come tutto ciò possa averci trovati ancora completamente impreparati.
Occorre intervenire in maniera celere e determinata oppure nelle prossime settimane ci troveremo davanti ad una situazione completamente ingestibile.
Ricordiamo inoltre che per dare precedenza ai malati Covid stanno si stanno trascurando tutti i malati di altre patologie, di cui ,ahimè, le persone non hanno smesso di ammalarsi, con le conseguenti complicazioni che questo comporta. Sono circa 2000 gli infermieri in graduatoria, dunque la regione faciliti le assunzione degli oltre 500 infermieri necessari a rinforzare lo stremato personale da tempo in prima linea.
Oggi più che mai serve a livello regionale e nazionale una seria riflessione sul nostro sistema sanitario che deve ritornare ad essere presente sui territori,con nuovi presidi, guardie mediche, consultori, insomma occorre invertire la tendenza che ha portato alla chiusura e agli accorpamenti degli ultimi anni. Non si può aspettare la fine della pandemia per farlo, visto che non sappiamo realisticamente quando ciò avverrà. Occorre uscire fin da subito da una logica di emergenza e riportare la sanità nazionale e regionale ad una maggiore vicinanza ai cittadini e alle loro necessità.